Il Parlamento Europeo, nella seduta plenaria di ieri 20 ottobre, ha approvato in via definitiva la direttiva sui ritardi di pagamento (per la quale tanto ha lavorato il tavolo interassociativo Taiis).
La nuova norma stabilisce che la pubblica amministrazione dovrà pagare i suoi fornitori entro 30 giorni, che potranno salire a 60 solo in "casi eccezionali".
Il limite di 60 giorni potrà invece essere applicato "normalmente" nel caso di forniture per il settore sanitario (USL, ospedali, ecc.) e quando sono interessate imprese controllate da capitale pubblico (oggi la media italiana dei pagamenti e di 186 giorni, che arrivano anche a 500-600 giorni nella sanita , e, come ben sappiamo, nel nostro settore sono in molte realtà ancora e ben più alti).
Trascorsi i termini previsti dalla direttiva, scatterà automaticamente l’obbligo di pagare interessi di mora dell’8%, maggiorati del tasso di riferimento della Bce. La norma riguarda anche i pagamenti tra imprese private, che dovranno essere effettuati entro 60 giorni salvo diverse intese stipulate tra le parti. Questi accordi "bilaterali", secondo la direttiva, non dovranno però in alcun caso essere «iniqui» e gli interessati potranno ricorre in tribunale contro clausole contrattuali ritenute non corrette.
La direttiva dovrà essere recepita dagli Stati membri entro 24 mesi, cioè prima del 2013.
Si tratta con tutta evidenza di un provvedimento di grande importanza: ora si tratta di continuare il lavoro e l’iniziativa nel nostro Paese perché si arrivi al recepimento in tempi e modi celeri e chiari, cosa certamente non semplice.