Le donne rappresentano il 42% degli occupati nell’Unione europea (UE). Gli uomini e le donne non sono uguali e anche le rispettive professioni, condizioni lavorative e modalità di trattamento sono diverse.
Questi fattori possono influire sui pericoli cui si trovano confrontati nel posto di lavoro e sull’approccio da adottare per valutarli e controllarli.
Fra i fattori da considerare figurano i seguenti:
le donne e gli uomini sono concentrati in determinate attività professionali e si trovano pertanto ad affrontare pericoli specifici a tali ambiti;
le donne e gli uomini sono fisicamente diversi, anche con riguardo alla riproduzione;
le donne e gli uomini hanno differenti responsabilità in ambito casalingo;
le donne che svolgono una professione possono avere di fatto una duplice occupazione, sul posto di lavoro e a casa.
È quindi importante riconoscere tali differenze e adottare un approccio "sensibile alla dimensione di genere" rispetto alla salute e sicurezza sul lavoro.
L’EU-OSHA ha predisposto alcune pubblicazioni dedicate specificamente alle donne. La questione del genere è altresì "integrata" in altre relazioni, come quelle sul rumore, sui disturbi muscoloscheletrici (MSD) e sui giovani lavoratori. Vi sono inoltre altri documenti e sezioni web che riguardano categorie professionali caratterizzate dalla presenza di una forza lavoro prevalentemente femminile, ad esempio quelle degli addetti alle pulizie, degli operatori sanitari e dei soggetti attivi nel settore dell’istruzione. Le risorse disponibili nella sezione Soluzioni pratiche sono intese ad aiutare gli utenti ad assumere un approccio che tenga conto della dimensione di genere ai fini dell’identificazione e della prevenzione dei rischi, a fornire un apporto al dibattito sulle modalità migliori per adottare tale approccio e a contribuire alla condivisione delle informazioni provenienti dalla ricerca in materia di genere e sicurezza sul lavoro.