Venerdì 22 gennaio 2010 il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge che delega il governo alla redazione di un testo unico in materia di Servizio civile nazionale.
Il disegno affida al Governo la riorganizzazione e l’aggiornamento della normativa esistente alla luce del definitivo chiarimento operato dalla Corte Costituzionale nel 2004 circa il significato del principio costituzionale di difesa della Patria, definito perseguibile anche con attività di impegno sociale non armato.
Un provvedimento atteso da tempo per il quale c’è da auspicare, nonostante le imminenti elezioni regionali, si proceda in tempi rapidi. Un elaborato come definito dallo stesso Giovanardi “minimalista e aperto a molti esiti”, condizionato dai tagli ai fondi decisi da Tremonti nel 2008, che comunque dovrebbe tentare di fare chiarezza sui nodi istituzionali e organizzativi più complessi emersi in questi anni.
Un testo che, comunque, elude nodi importanti: non prevede l’accesso al servizio civile di cittadini stranieri, non impegna lo Stato a fissare il contingente minimo annuo di posti da mettere a bando, cauto verso le Regioni e deciso verso gli enti che dovrebbero contribuire ai costi di questo Servizio Civile Nazionale.