Ue. Ogni 2 minuti una persona muore per infortunio
Ue. Ogni 2 minuti una persona muore per infortunio

L’Istituto superiore di sanità rende noti i dati del rapporto Eurosafe. Tre quarti degli infortuni avvengono per incidente domestico e del tempo libero.35 milioni giungono al pronto soccorso per incidenti o violenze.

Ogni due minuti una persona muore per infortunio, per un totale di un quarto di milione di morti per infortunio ogni anno nell’Unione Europea

Ogni anno, nell’Unione Europea, circa 7 milioni di persone sono ricoverate in ospedale e 35 milioni giungono in pronto soccorso a causa di un traumatismo (od avvelenamento) conseguente ad incidente o violenza. 

Eurosafe, l’associazione europea per la prevenzione degli infortuni e la promozione della sicurezza, e la rete del sistema europeo di sorveglianza degli incidenti "Injury DataBase" (IDB) supportato dalla Commissione Europea presentano il rapporto 2009 "Infortuni nell’Unione Europea", contenente i dati rilevati dal sistema nel periodo 2005-07.

L’Istituto Superiore di Sanità, coordinatore per l’Italia dell’IDB nell’ambito delle attività del Sistema Informativo Nazionale sugli Infortuni in Ambienti di Civile Abitazione (SINIACA), rende disponibile sul proprio sito il rapporto, da cui emergono alcuni importanti risultati. Dai dati emerge che i gruppi di popolazione a maggior rischio di incidente sono i bambini, i giovani (in particolare adolescenti), gli anziani e gli utenti deboli della strada quali pedoni e ciclisti. 

Le attività prevalenti sono quelle legate all’uso di prodotti per il consumatore, quelle sportive, unitamente al suicidio e alla violenza interpersonale. Dal rapporto emergono alcune informazioni chiave: 

 

 C’è una forte differenza nei tassi di mortalità tra i Paesi dell’Unione. Più di 100.000 persone ogni anno potrebbero essere salvate ogni anno se ciascuno dei 27 Paesi membri riducesse il proprio tasso di mortalità per infortuni al livello minimo di mortalità osservato tra i paesi dell’Unione. 

 

 Ogni anno un ammontare di almeno 15 miliardi di Euro viene speso nell’Unione per il solo trattamento ospedaliero dei ricoverati per infortunio.

 

 Tre quarti degli infortuni avvengono per incidente domestico e del tempo libero.

 

 L’andamento della mortalità per infortuni stradali risulta particolarmente in diminuzione negli ultimi anni; e questo soprattutto grazie allo specifico programma comunitario del contrasto di questi eventi in corso di attuazione in tutti i paesi dell’Unione.

 

 Analoga riduzione si osserva nelle morti per incidente sul lavoro.

 

 Per gli infortuni domestici e del tempo libero il trend presenta invece una modesta riduzione, indice di una tuttora difficile capacità di controllo del fenomeno.


I dati sugli incidenti e la violenza possono essere ottenuti da un ampio spettro di fonti quali i rapporti di polizia, quelli dei servizi di emergenza non sanitaria (es. Vigili del Fuoco) e i dati assicurativi. Sfortunatamente queste fonti sono frammentarie e spesso incomplete. Al contrario, i dati ospedalieri costituiscono la fonte informativa più attendibile sugli infortuni, specialmente per quelli più gravi che normalmente vengono trattati nei servizi di emergenza e nei reparti ospedalieri.

Tredici Paesi dell’Unione, tra cui l’Italia, tramite l’Istituto superiore di sanità e la rete di ospedali che con esso collaborano sul tema, stanno raccogliendo dati sugli infortuni, secondo un formato comune europeo, nei servizi di emergenza ospedaliera. Questi dati sono detenuti e diffusi dalla Direzione Generale Salute Pubblica della Commissione Europea. Ad oggi circa 350 mila accessi all’anno in pronto soccorso ospedaliero vengono registrati dall’Idb, consentendo di avere informazioni sul luogo e le circostanze dell’incidente.

www.inail.it

 

 

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