Da quando sono cominciati i respingimenti in mare sono stati finora oltre 1.200 gli uomini e le donne che le autorità italiane hanno riconsegnato alla Libia. Eppure di tutti questi respingimenti non abbiamo mai visto neanche un’immagine …
Da quando sono cominciati i respingimenti in mare sono stati finora oltre 1.200 gli uomini e le donne che le autorità italiane hanno riconsegnato alla Libia. Eppure di tutti questi respingimenti non abbiamo mai visto neanche un’immagine: nessun telegiornale italiano, nè pubblico nè privato ha potuto documentare che cosa sia successo.
PRESADIRETTA per la prima volta è riuscita ad alzare il velo sul primo respingimento, quello fatto nei giorni 6 e 7 maggio dalla motonave BOVIENZO della guardia di finanza insieme ad altre due unità della capitaneria di porto . In esclusiva la RAI manderà in onda le foto scattate da Enrico Dagnino l’unico giornalista che si trovava a bordo della BOVIENZO e che ha assistito al primo respingimento dal momento in cui è stato avvistato il gommone carico di migranti fino a quando sono stati letteralmente “buttati” sui pontili del porto di Tripoli.
Non solo. PRESADIRETTA è riuscita anche a dare un nome e cognome a 24 dei primi respinti: 13 eritrei e 11 somali, tutta gente che scappa dalla guerra e dalla dittatura, gente che se fosse riuscita ad arrivare a Lampedusa avrebbe potuto ottenere lo status di rifugiato e il permesso di restare in Italia. E invece agli uomini e alle donne trovati allo stremo delle forze in mezzo al mare nessuno ha chiesto il nome e il cognome e sono stati rimessi nelle mani della polizia libica.
Che fine hanno fatto? Che cosa succede nelle carceri libiche ? Come vengono trattati i i migranti e hanno la possibilita’ in Libia di vedere riconosciuto il loro diritto di asilo come sostenuto da Berlusconi durante la conferenza stampa che ha fatto con Gheddafi durante la visita a Roma nel giugno scorso?
E infine la politica dei respingimenti ha contribuito al successo elettorale della Lega Nord? Per capirlo PRESADIRETTA è andata a Reggio Emilia dove la Lega è diventata il secondo partito della città e il terzo della provincia.
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