Regioni: leale collaborazione e’ fondata sulla reciprocita’
Regioni: leale collaborazione e’ fondata sulla reciprocita’

L’incontro tra le Regioni e il Presidente del Consiglio ha avuto un segno negativo, “si confermano i punti critici e di rottura”. Rapporto Stato-Regioni: serve “operazione verità”. Non bastano le parole, occorrono riscontri concreti.

Il giudizio sull’incontro delle Regioni con il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, “non è positivo, anzi, ha un segno negativo e si confermano i punti critici e di rottura che attualmente ci sono tra le Regioni e il Governo”, lo ha detto nel corso di una conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi il 5 agosto il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.

“Noi – ha sottolineato Errani – abbiamo esposto con molta chiarezza le questioni che riteniamo centrali nell’ambito di questo rapporto.  Sul Fondo per le Aree sottoutilizzate (FAS) non c’è assolutamente chiarezza: non c’è cassa, ovvero non ci sono risorse reali per finanziare i piani di attuazione regionale (PAR)”.

“E’ certamente un fatto positivo che sia stato approvato il PAR della Regione Sicilia”, e “sono stati poi già approvati 9 PAR di altre Regioni”.Ma occorre dare completa attuazione, ha ricordato Errani “all’accordo che il Governo ha sottoscritto con le Regioni, sugli ammortizzatori sociali”, dove “c’è l’impegno scritto dell’Esecutivo a finanziare tutti i piani attuativi regionali.

Ed è urgente ‘dare cassa’, noi riteniamo che questa cassa non ci sia.E conseguentemente non ci siano le risorse per gli investimenti che servono anche come fattore anticiclico, contro la crisi.  Siamo di fronte ad un problema serio: è ora di fare ‘un’operazione verità’. Si dica come stanno effettivamente le cose, magari smettendo di utilizzare il FAS nazionale come un bancomat per ogni tipo di evenienza e ogni genere di opportunità”.

“Sul FAS noi diciamo una cosa precisa: non abbiamo più alcuna chiarezza sui numeri. Chiediamo, come ho detto, che si faccia ‘un’operazione verità’ sui numeri, perché temiamo – viste le risorse a disposizione del FAS nella programmazione finanziaria 2009, 2010 e 2011 – che ci sia un problema di cassa sostanziale. Allora è bene che si dica chiaramente al Paese come stanno le cose. Diversamente il rischio è che si dicano tante cose, si lancino tanti programmi, ma poi non ci sono le risorse per realizzarsi. Noi chiediamo – e non lo vogliamo fare noi – una scheda che illustri quali e quante risorse sono a disposizione per il FAS nazionale, per il FAS regionale, per i finanziamenti dei PAR, negli anni 2010 e 2011, e qual è l’impegno per il 2012 e 2013. E’ questo ciò che chiediamo, riteniamo che sia una cosa utile che tutto sia chiaro e trasparente.

Per quanto riguarda invece il Patto per la salute – ha proseguito Errani – abbiamo ribadito al Presidente del Consiglio che le risorse del Fondo Sanitario Nazionale 2010-2011 sono assolutamente sottostimate e abbiamo sottolineato che siamo comunque pronti ad affrontare concretamente un discorso sul nuovo Patto per la salute, 2010-2012, considerando anche che l’inflazione si è sostanzialmente azzerata. Occorrono però le risorse necessarie per evitare il rischio che tutte le Regioni italiane vadano in rosso.

Abbiamo poi chiarito che per quanto riguarda i commissariamenti ci deve essere un atteggiamento istituzionale lineare e coerente: così non è stato e su questo il Governo deve rispondere.

Abbiamo inoltre chiesto che le norme del decreto anti-crisi invasive delle funzioni regionali siano riviste e corrette

Siamo arrivati addirittura al punto che nell’articolo 9bis, al comma V del maxiemendamento c’è di fatto la sottrazione del fondo delle politiche sociali che viene consegnato in mano al Governo che poi dovrà fare, sentite le Regioni, i riparti, tutto ciò in nome del federalismo fiscale!

E’ una cosa assolutamente insostenibile. Abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio di prendere degli impegni precisi, impegni che ha ritenuto di non assumere questa sera, rinviando la discussione al 4 settembre.

Per noi quindi la situazione continua ad avere un segno negativo: il 4 settembre nell’incontro con il Governo speriamo di ricevere delle risposte chiare. Deve essere chiaro al Paese che o arrivano risposte vere per affrontare i problemi – e si tratta di questioni che riguardano i cittadini – o, diversamente, la situazione non cambia. Ed è una situazione negativa, noi facciamo seriamente le cose quando le poniamo”.

“Va poi sottolineato che “la posizione delle Regioni è una posizione unitaria, l’abbiamo discussa anche prima che avesse luogo l’incontro con il Presidente del Consiglio”.

“Vorrei chiarire – ha aggiunto Errani – che la nostra volontà di collaborazione è piena, ma la leale collaborazione è fondata sulla reciprocità. Il Governo non ci mette in condizione di esprimere leale collaborazione, perché procede unilateralmente. Tutto ciò è un fatto molto grave.

Il Presidente del Consiglio ha preso atto delle nostre questioni. Ha preso atto che in questi mesi la collaborazione ha avuto un segno negativo e non certo per responsabilità delle Regioni, ha espresso la sua volontà di riprendere un clima positivo. Noi giudichiamo naturalmente questo auspicio utile, ma chiediamo che ci siano dei riscontri concreti a partire dalle norme che sono state messe nel decreto anti-crisi e che non vanno bene, non sono accettabili, e dalla discussione del Patto per la sanità, del fabbisogno e delle regole che consentano di gestire i problemi. Diversamente il rischio è che la situazione peggiori e precipiti, noi non lo vogliamo, non lo deve volere anche il Governo. Ma non basta la volontà, occorrono degli atti concreti, occorrono scelte chiare, così – ha concluso Errani – ci capiamo nei fatti e non solo a parole.

 

Il link al file audio video della conferenza stampa del Presidente Vasco Errani:
http://www.regioni.it/mhonarc/details_news.aspx?id=163889

Approfondimenti su www.regioni.it

 

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