La criminalità organizzata rimanga fuori da appalti pubblici
La criminalità organizzata rimanga fuori da appalti pubblici

Questo il commento del ministro dell’Interno Maroni che ha sottoscritto a Caserta in prefettura una convenzione per la costituzione della stazione appaltante unica provinciale, uno strumento già testato in Calabria per evitare le infiltrazioni della mafia.

Il ministro dell’Interno Maroni ha sottoscritto, lo scorso 28 luglio 2009, alla prefettura di Caserta con 12 tra comuni ed enti pubblici la convenzione per la costituzione della stazione appaltante unica provinciale, un  meccanismo di controllo, già sperimentato, per evitare infiltrazioni delle organizzazioni mafiose negli appalti pubblici. 

All’intesa hanno aderito la Provincia di Caserta, i comuni di Caserta, Aversa, Capodrise, Casal di Principe, Cervino, Gricignano di Aversa, Maddaloni, Marcianise, Santa Maria C.V., San Tammaro e l’I.A.C.P ed è aperta alla sottoscrizione anche da parte degli altri enti della Provincia che volontariamente vorranno aderirvi. Il nuovo organismo sarà operativo già dal prossimo mese presso locali messi a disposizione dalla Provincia.

«La stazione unica appaltante ci consente – ha detto il ministro – di coordinare sempre meglio l’azione della magistratura con le forze dell’ordine e di fare terra bruciata attorno alla criminalità organizzata». 

«E’ uno strumento utile, – ha sottolineato il ministro – che aiuta le amministrazioni a gestire i soldi pubblici, dà speditezza e garanzia ai sindaci negli appalti che vengono fatti in modo trasparente. La criminalità organizzata rimane fuori dagli appalti pubblici», ribadisce il ministro, ricordando anche che la stazione unica appaltante è un esperimento nuovo già testato in Calabria «dove è attiva a Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone. Ed è aperta anche un’istruttoria a Palermo». 

 

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