E’ accaduto alcune sere fa a Corleone, davanti alla sede della cooperativa Lavoro e non solo, in un immobile confiscato alla mafia. Alla Cooperativa Lavoro non solo và la solidarietà di Legacoopsociali della Sardegna.
Sono state tagliate le ruote dell’auto, una Peugeot 206, del presidente della stessa cooperativa, Calogero Parisi. Nella strada erano parcheggiati diversi mezzi, ma l’unico ad essere stato preso di mira è stato quello di Parisi, che ha denunciato l’episodio alla polizia. «Bisogna andare in fondo e capire il perché – dichiara Anna Bucca, presidente di Arci Sicilia -. Chiunque sia stato, un balordo, un vicino di casa infastidito dai rumori, ha lanciato un pessimo segnale ai ragazzi, che in questi giorni sono a Corleone per partecipare ai campi di lavoro sui terreni confiscati alla mafia».
Già a maggio del 2007 un altro atto doloso aveva colpito la cooperativa Lavoro e non solo. Tagliati 700 dei 1000 germogli piantati nel vigneto che, da qualche mese, la cooperativa coltivava a Monreale, in contrada Pietralunga, feudo dei Brusca.
Il terreno era stato confiscato al presunto mafioso Giovanni Simonetti, ed era stato assegnato alla coop "Lavoro e Non Solo", che fa riferimento all’Arci e all’associazione Libera di don Luigi Ciotti. Un attentato che aveva suscitato la reazione e la solidarietà di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, di Dino Paternostro, segretario della Camera del lavoro di Corleone e responsabile del dipartimento "Legalità" della Cgil di Palermo, del vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia, on. Giuseppe Lumia e dell’allora premier Romano Prodi.
Oggi un nuovo minaccioso segnale, inquietante e chiaro nella provincia palermitana, ancora dominata dal latitante Raccuglia, sicuro della sua impunità che dura dal 1994.
Comunicato di solidarietà della Presidenza Nazionale di Legacoop alla cooperativa “Lavoro e non solo” di Corleone
In un comunicato diffuso in data 20 luglio, la Presidenza Nazionale di Legacoop esprime piena solidarietà al Presidente della cooperativa “Lavoro e non solo” di Corleone, vittima di un vile atto intimidatorio, e a tutti i soci.
Questo episodio, ultimo di una lunga serie di analoghi gesti, è il segno di come le organizzazioni della criminalità mafiosa tentino, con la violenza e le minacce, di impedire la prosecuzione dell’esperienza, di alto valore sociale e civile, delle cooperative dei giovani di Libera Terra che gestiscono beni ad esse confiscati.
La passione, l’impegno e l’entusiasmo profusi dai giovani impegnati in queste cooperative, che cercano di affermare la cultura della legalità e dello sviluppo contro il ricatto della sopraffazione mafiosa, è una testimonianza esemplare di coraggio e di fiducia per tutti coloro che credono nei valori della libertà e della legalità e che si battono per la loro affermazione.
La Presidenza Nazionale di Legacoop conferma che proseguirà nell’azione di sostegno assicurato a questa e ad altre iniziative analoghe, simbolo della determinazione a proseguire sulla strada del lavoro e del sereno esercizio dell’attività di impresa come affermazione forte della volontà di riscatto, di legalità, di libertà.