A cinquant’anni dalla Dichiarazione dei Diritti del fanciullo, dieci filastrocche per imparare il diritto all’identità, alla sicurezza e la pace, alla dignità e alla tutela, scritte da un maestro che con i bambini lavora ogni giorno. Recensione di Luisa Sassu.
Quando mi accosto alla lettura di un libro per bambini ho sempre il timore di sciuparlo. Lo sfoglio delicatamente, come fosse un piccolo tesoro.
E, in fondo, i libri per bambini sono spesso dei piccoli tesori: tante splendide illustrazioni e poche significative parole tenute insieme da uno schema descrittivo tanto efficace quanto consapevole della percezione che i bambini hanno del mondo.
Ma non è soltanto consapevolezza ed esperienza.
Chi scrive o raffigura i libri per i bambini deve avere un ricordo vivo della propria infanzia; forse da bambino ha avuto la fortuna, o forse il bisogno, di essere ascoltato dagli adulti e quindi, divenuto adulto, restituisce quella fortuna o appaga quel bisogno. E lo fa parlando ai bambini, ma anche a tutti gli adulti che, per una volta, devono tacere ed ascoltare.
Ecco perché i libri per bambini sono dei piccoli tesori: realizzano la magia di affidarne la spiegazione ai bambini, in un gioco nel quale loro sono i maestri, mentre gli adulti sono chiamati ad imparare la difficile e straordinaria lezione dell’ascolto. Ed ecco perché quando sfoglio un libro per bambini ho sempre il timore di sciuparlo, il timore di sovrapporre la mia voce a quella del bambino che parla e chiede di essere ascoltato.
Fila diritto nasce con le caratteristiche del libro per bambini. Bellissime e profonde le sue parole in rima, bellissime ed evocative le sue illustrazioni; pregiato per la sua efficacia pedagogica e per il suo impatto semantico.
Ma quella lezione dell’ascolto, l’essenza di quella lezione, è rappresentata anzitutto dal tema che il libro si è dato: i Diritti del Fanciullo, scritti in una carta solenne che si chiama Dichiarazione Universale.
Perché non c’è diritto del fanciullo che possa dirsi estraneo alla lezione dell’ascolto, all’attenzione per una voce che chiede pace, dignità, uguaglianza, identità, sicurezza, istruzione, cure speciali, soccorso, tutela, affetto.
E’ come se ognuno di questi diritti, per potersi avverare, avesse bisogno di raccontare una storia, la storia di un bambino, la storia del bambino che ciascuno di noi è stato, la storia di tanti bambini ai quali l’infanzia è stata ed è negata.
Fila Diritto riesce a parlare dopo aver ascoltato.
Ascolta i bambini e parla agli adulti.
Racconta di un mondo che i bambini aspettano e che noi adulti dobbiamo costruire, e lo fa con la chiara consapevolezza che “Chi salva un bambino il mondo ha salvato”.
Una verità semplice, proprio come le parole dei bambini.
Un compito difficilissimo, proprio come nei sogni dei bambini.
Luisa Sassu
Fila Diritto, di Andrea Serra con illustrazioni di Elena Cannas, Editrice Tiligù
Un libro rimato per giocare e riflettere su un importantissimo documento storico. I testi delle filastrocche si intrecciano alle coloratissime illustrazioni dell’artista Elena Cannas, creando un bellissimo miscuglio di colori e forme.
Andrea Serra, ovvero "MaEstro" elementare nella scuolainospedale del Microcitemico di Cagliari. Ha già scritto un racconto pubblicato nella raccolta "Nerocagliari e dintorni" (2007).