Cooperative sociali: dalla Regione risposte o sarà mobilitazione
Cooperative sociali: dalla Regione risposte o sarà mobilitazione

Dalla Regione subito risposte e un adeguamento delle tariffe che sono ferme al 2011. Oltre che un intervento per ridisegnare il settore dell’assistenza sanitaria della Sardegna, perché l’emergenza del Covid non è ancora superata. È la richiesta che arriva dal mondo delle cooperative sociali e delle attività non profit che operano nel mondo dei servizi assistenziali. A lanciare l’appello alla Regione, con nota inviata al presidente e ai rappresentanti della Giunta oltre che a tutti i Consiglieri Regionali, sollecitando il settore tra i provvedimenti che devono essere adottati, le organizzazioni delle coop sociali che fanno  riferimento a Legacoop, Confcooperative e Agci.

 

“In questa occasione sottolineiamo l’unitarietà del tavolo che coinvolge il nostro settore e attività no profit – ha premesso Andrea Pianu, responsabile regionale Legacoop Sociali e vice presidente nazionale Legacoop sociali presentando l’iniziativa nel corso della Conferenza stampa avvenuta nella sede della Legacoop Sardegna -. Tutto quello che c’è oggi  è rappresentato da servizi che vivono con tariffe ferme al 2011 o al 2012. In qualche caso c’è un riconoscimento dei costi ma sono sempre incoerenti. Per quanto ci riguarda la pandemia non è finita». Poi qualche dato: «Oggi, se dovessimo confrontare le tariffe del 2011 al costo della vita a ottobre del 2022 avremmo un aumento del 20 per cento – ha aggiunto Pianu -. Ci sono contratti che sono stati rinnovati più volte con incrementi sino al 17 per cento. Il sistema sanitario sta scaricando i costi sui soggetti gestori». Quindi la richiesta: «Questo è un fatto che non possiamo più tollerare. Il rischio è che questo ridisegno porti a casa solo servizi sfiancati con personale che se ne va e non tiene conto del costo della vita – ha aggiunto -. Crediamo che anche il nostro settore debba essere inserito tra i provvedimenti che devono essere adottati».

 

Gianluca Carbone, direttore amministrativo Anffass: «Chiediamo programmazione e qualità che deve avere però basi solide». Giancarlo Maurandi, presidente di Uneba, l’organismo che riunisce le 15 Rsa presenti in Sardegna, ha posto l’attenzione sul ruolo delle Rsa e sul ruolo che si interseca con l’ambito ospedaliero. «Necessaria riapertura di un tavolo tecnico mai chiuso – ha detto Maurandi – la Omnibus e la finanziaria sono dietro l’angolo ed è necessario fare in fretta». Gianni Loi, responsabile di Agci ha ricordato il ruolo svolto dalle coop sociali, soprattutto a partire dall’avvio della pandemia. «Non ci aspettiamo alcuna medaglia per quanto fatto durante la pandemia – ha detto – è necessario però oggi avviare un percorso che possa superare lo stallo. Ci sono situazioni ferme da nove o dieci anni. Non è solo una richiesta di tariffe e denari ma si deve rivedere il sistema, con interlocutori che abbiano capacità di essere propositivi. La riorganizzazione la deve rifare il livello politico. Questo è il primo passo, poi coinvolgeremo le comunità di Sindaci». Antonello Pili di Confocooperative ha rimarcato la rappresentanza di tutte le associazioni e organizzazioni. E la necessità i trovare soluzioni perché «qui si parla di persone e sostegni alle persone».

 

Poi la conclusione di Andrea Pianu: «Noi non vogliamo chiudere la partita delle tariffe ma il futuro, ossia un sistema che va migliorato, integrato e adeguato ai nuovi percorsi».

 

Cagliari, 22 novembre 2022

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