Nella giornata di ieri, 5 marzo, le Associazioni di rappresentanza della Cooperazione sociale della Sardegna, Legacoop – Legacoopsociali, Confcooperative – Federsolidarietà e AGCI- AGCI Solidarietà, si sono incontrate con le Organizzazioni Sindacali della FP-CGIL, FP-CISL e UIL -FPL della Sardegna per esaminare e adottare le misure urgenti a sostegno dei lavoratori interessati ai provvedimenti di chiusura dei servizi alla persona come disposto dal DPCM del 4 marzo 2020 per il contenimento dell’emergenza Covid 19.
In questo contesto la cooperazione sociale ha ribadito la propria disponibilità e il massimo impegno a mettere in essere tutte le misure utili a dare continuità all’erogazione dei servizi e delle prestazioni nel rispetto delle norme e delle prescrizioni di sicurezza emanate dalle istituzioni preposte.
A tal fine, in coerenza con le previsioni del DPCM, le parti hanno ritenuto che esistano in molti casi le condizioni per dare continuità ai servizi e alle prestazioni di assistenza, in particolare per gli studenti e i cittadini e le cittadine più deboli e svantaggiati.
Nel caso tali condizioni non si verifichino, le parti hanno convenuto sulla necessità di ricorrere agli strumenti di cui all’art. 29 del Decreto legislativo 148/2015 e, in particolare, intendono avvalersi dell’erogazione dell’assegno ordinario del Fondo di Integrazione Salariale (FIS) con causale “sospensione o riduzione dell’attività per ordine di pubblica autorità”.
Per questo motivo la Cooperazione sociale si impegna ad un confronto con le amministrazioni committenti per definire specifici accordi che consentano la riprogettazione e la gestione in forme differenti delle attività dei servizi, riuscendo a soddisfare i bisogni fondamentali dell’utenza, salvaguardare numerosi posti di lavoro e contribuire a dare segnali di normalità nella vita delle persone.