Sabato 7 maggio, a partire dalle ore 9,00, presso la sala convegni della Fondazione di Sardegna, via San Salvatore da Horta, Legacoop Cagliari organizza un convegno che si propone di dare inizio a un processo partecipativo riunendo in un unico tavolo i portatori di interesse locale del problema randagismo sardo: Regione Sardegna; Enti Locali; Sanità pubblica veterinaria; veterinari liberi professionisti; organizzazioni operative sul territorio (associazioni no profit e Cooperative) in una condivisione di intenti per confrontare le proprie esperienze, le criticità e le difficoltà che si incontrano quotidianamente.
Dopo oltre 20 anni dalla Legge Regionale 21/1994, promulgata in attuazione della Legge quadro in materia di randagismo L.281 del 1991, il fenomeno tende ad aumentare: i canili sono saturi, le istituzioni disarmate e i cittadini impotenti davanti a situazioni quotidiane di complicata risoluzione.
Il confronto ha lo lo scopo di avviare un percorso utile alla costruzione di una soluzione di carattere integrato che individui i problemi, le opportunità, gli obiettivi e gli scenari del territorio e definisca una serie di azioni da attuare per ridurre il randagismo canino nel territorio provinciale e regionale.
Il crescente numero di cani vaganti, se non adeguatamente contrastato, pone gravi problemi:
– Di salute pubblica e dell’ambiente in quanto vettori di malattie,
– Socio economici per i costi del mantenimento dei cani nei canili,
– Di incolumità dei cittadini con riferimento alla sicurezza personale e stradale,
– E in ultimo, ma non per importanza l’aspetto etico di tutela del benessere animale.
Il fenomeno è estremamente complesso e per la sua risoluzione risulta imprescindibile un’approfondita conoscenza delle specifiche problematiche, il coinvolgimento e il coordinamento dei diversi soggetti tale da creare una sinergia di interventi utili al suo contrasto.
L’obiettivo finale sarà fare sintesi per un efficace e costruttivo apporto alla revisione delle direttive in materia di lotta al randagismo e protezione degli animali d’affezione affinché la loro applicazione possa concretamente arginare il fenomeno garantendo il benessere di cani e gatti randagi in quanto esseri senzienti.
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