Il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Sardegna ha ottenuto il via libera ufficiale di Bruxelles.
Un impegno finanziario che prevede un fondo di oltre un miliardo e 308 milioni di euro. L’Unione europea parteciperà allo stanziamento con il 48% delle risorse, 628 milioni e 35 mila euro di fondi Feasr (Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale); lo Stato con il 36,4%, 476 milioni e 259.875 euro; la Regione Sardegna con il 15,6%, 204 milioni e 111.375 euro.
Il PSR agirà seguendo una serie di priorità costruite all’interno delle linee guida promosse dalla Commissione europea e adattate alle realtà agricole isolane.
La prima priorità promuove il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo, forestale e nelle zone rurali; la seconda punta a potenziare la redditività delle aziende e la competitività dell’agricoltura in tutte le sue forme, favorendo lo sviluppo di tecnologie innovative per le aziende e la gestione sostenibile delle foreste; la terza priorità si indirizza sull’organizzazione della filiera alimentare, comprese la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere animale e la gestione dei rischi nel settore agricolo; un quarto punto interviene sulla preservazione, il ripristino e la valorizzazione degli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura; ci sono poi gli incentivi sull’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale; ultima priorità, ma non per ordine di importanza, riguarda l’impegno per favorire l’inclusione sociale, la riduzione delle povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali dell’isola.