Gli effetti dei tagli nella scuola. L’allarme di famiglie e associazioni. Nel febbraio scorso il Tar aveva accolto le istanze di tre alunni sardi. L’associazione bambini celebrolesi: “La qualità dell’integrazione fa la qualità della scuola stessa”
L’allarme delle associazioni. Per il sostegno ai bambini disabili, in Sardegna, nel prossimo anno scolastico potrebbero esserci 520 cattedre in meno. È questo l’effetto dei tagli alla scuola, secondo i calcoli resi noti dall’Abc (Associazione bambini cerebrolesi). "Già quest’anno – spiega la responsabile Francesca Palmas – il rapporto di 1 a 2 (un insegnante di sostegno ogni 2 alunni) imposto dalla Finanziaria 2008 ha creato disagi, perché non ha rispettato i progetti personalizzati di molti alunni, specie i più gravi".
La situazione ha portato alcune famiglie ad appellarsi prima al Tar e poi al Consiglio di Stato per ottenere il diritto al sostegno pieno per i loro figli: fino alla sentenza dello scorso febbraio scorso che, ribaltando una precedente decisione del Tar Sardegna, ha accolto le istanze di tre alunni sardi. "I tagli – aggiunge Palmas – includono anche l’accorpamento di scuole (pensiamo a quelle dei piccoli Comuni) e la concentrazione di alunni per classe, che non avrà più un tetto massimo per legge come stabilito finora". Infatti il nuovo regolamento Gelmini prevede un tetto massimo solo per gli alunni stranieri: "Un criterio ragionevole perché mira alla tutela della qualità dell’insegnamento e dell’integrazione. Le associazioni si chiedono perché, nonostante la loro dura opposizione, questo stesso criterio sia stato abbandonato per gli alunni con disabilità".
"La nostra esperienza – ribadisce Luisanna Frau, neo presidente Abc Sardegna – è che i nostri figli sono una risorsa per la scuola, e la qualità dell’integrazione fa la qualità della scuola stessa". Lo scorso novembre è stato costituito un comitato di familiari per l’attuazione dell’integrazione scolastica in Sardegna: "Aderiscono già diverse associazioni e famiglie singole", conclude Palmas, "attueremo tutte le azioni per far sentire la nostra voce e tutelare il diritto allo studio degli alunni con disabilità. Non possiamo né vogliamo fare passi indietro sui diritti esigibili già acquisiti. Il 5 maggio saremo a Roma, al ministero dell’Istruzione, per la Consulta dell’Osservatorio Ministeriale sull’integrazione scolastica".
(Fonte: L’Unione Sarda 27 aprile 2009)